Ehi tu, stamattina entravi più tardi a scuola ed eravamo soli, come il primo giorno, tanti anni fa. La solitudine è un evento insolito in questa famiglia. Così ci siamo seduti sul balcone, con il glicine, il caffè, il sole e la sdraio a righe che sembra di essere in spiaggia. E tu avevi i capelli pazzi, lo sguardo rotondo, il cipiglio e il look sbrindellato dei tuoi quattro anni ma anche gambe e braccia lunghissime e l’aria dinoccolata di chi ancora non ha imparato ad abitarsi. Fuori sei uguale a me e quando ti guardo ti riconosco. Dentro sei identico al tuo papà e ti muovi e pensi e parli com ..read more

Sono stata 24 ore a Roma su dei perfidi tacchi. Una sera sono andata a Correggio dove mi hanno offerto l’erbazzone, sublime invenzione emiliana. Sono rientrata all’una e mezza di notte, ho dormito meno di tre ore e, all’alba dell’indomani ho fatto un interessante esperimento sul mio corpo parlante e dormiente insieme, in diretta nazionale. Ho parlato di radio agli studenti. Un pomeriggio ho ripetuto lo stesso sproloquio due volte di fila a due classi diverse e mi sono sentita in un film distopico. Ho partecipato a un evento alla mia vecchia università che oggi è una irriconoscibile cittadella ..read more

Sono andata a Roma perché dovevo condurre un evento. A volte succede. Fa parte del mio lavoro, credo, anche se io preferirei passare il mio tempo a guardare Mare fuori sul divano insieme a Sneddu. Non sapevo che scarpe mettermi ma ho presunto che fosse opportuno indossare i tacchi. Per una settimana ho avuto l’ansia. Non per l’evento, non per la trasferta romana, non per le incognite che lastricano la nostra strada ma per le scarpe adeguate che non avevo. Alla fine le ho comprate: mocassini neri con il tacco, austeri ma anche spiritosi almeno finché erano nel negozio. Qualcuno ha osservato che ..read more

“Cla, io e il mio amico Fiki abbiamo fatto una riflessione importante” “Non chiamarmi Cla, Sneddu. Mi fa impressione. Io sono la tua mamma” “Va bene, Cla. Comunque io e Fiki abbiamo pensato a questa roba” “Quale roba?” “In pratica, ci siamo resi conto che non abbiamo nessuna possibilità di diventare rapper famosi con dei genitori come voi” “Cosa c’entriamo noi?” “Fate dei mestieri improbabili. Il papà di Fiki fa l’avvocato, la mamma l’ingegnera, tu fai quel che fai e quell’altro il professore. Cioè, raga! Non esiste” “Ma siete voi i rapper, mica noi” “Appunto. I rapper hanno genitori in carcer ..read more

”Bonjour, vorrei 15 pain au chocolat. Ma forse sono troppi e non è possibile. Anche se, in realtà, i pain au chocolat non sono mai troppi” La zia matta, che attualmente vive a Bruxelles dopo aver passato vari anni in giro per il mondo, si trasferirà per lavoro in un luogo improbabile, lontano e impervio. Ci andrà con il suo fidanzato Michelone, creatura in odore di santità, che ha scelto di seguirla. Forse è pazzo quanto lei. O forse è molto innamorato. In ogni caso, la famiglia intera gli è molto grata. Per celebrare la partenza, abbiamo deciso di incontrarci lo scorso fine settimana, affitta ..read more

Siamo a Napoli. Mio fratello e io. Non viaggiavamo da soli insieme dal 1994 quando andammo a Londra e io, sorella maggiore ipercinetica, obbligai lui, adolescente, a ritmi di visita forsennati, tanto che, a un certo punto, simulò un malore e riuscì, per un pomeriggio intero, a fermare la mia pazza corsa metropolitana. Abbiamo lasciato le nostre cose e la nostra prole (la mia ha festeggiato ma la sua, ben più acerba, non era contenta) per una fuga di 50 ore circa, per ritrovare il nostro papà che era nato qui e di questa città si sentiva figlio. “C’era una spiaggia dove andava da piccolo” ha de ..read more

Ho un problema, o un deficit, con gli armadi. Certo, al cospetto degli attuali orrori globali, le mie paturnie sono insensate. Ma Mister I non perde occasione per farmelo notare. E mi duole ammettere che ha ragione: io non chiudo le ante. Lascio quasi sempre tutto aperto e tutto in vista: i vestiti, le scarpe, i piatti, gli asciugamani, il servizio bello e quello brutto. Malgrado quello che pensa Mister I, non lo faccio per sciatteria o per un sadico disegno contro di lui che soffre della mia improntitudine. Io non chiudo le ante perché non mi accorgo che sono aperte. Di fronte a un armadio in ..read more

Abbassando completamente le tapparelle la sera, la mattina non arriva mai e io posso dormire senza limiti e senza colpa. Me lo hanno insegnato Sneddu e il medio, con cui divido la stanza a casa dei nonni a Bari. Il 31 dicembre, poco prima che arrivassero gli ospiti per la festa di Capodanno, Mister I tossiva e aveva la frullosi. Quando ha fatto il tampone, le linea del Covid è apparsa immediatamente, nitida e inequivocabile. Lo abbiamo chiuso in camera e gli ospiti sono rimasti a casa loro. Noi nove – Super W, Mister Brown, hobbit, zia matta, zio e fidanzatadellozio – abbiamo danzato e cantato ..read more

Ehi tu, che fino a ieri eri piccolo. O almeno mi illudevo. E ora non lo sei più. Da oggi puoi aprire un conto corrente, essere penalmente perseguibile e riconoscere un figlio naturale (che bisogno avevo di andare a guardare i tuoi diritti?). Oggi sei grande. E non solo perché sei alto ben più del tuo papà, di tuo fratello maggiore e forse, tra poco, anche del medio. Ehi, Sneddu, che ami il rap, la trap e fai gesti che nessuno capisce. Che hai mille amici, una vita sociale vorticosa e persino, da un sacco di tempo, una fidanzata che ancora non ci hai presentato e per questo coviamo un sordo e p ..read more

A Torino in questi giorni faceva freddo ma i turisti di tutto il mondo hanno deciso di incontrarsi qui e di occupare i ristoranti e di affollare le strade e i musei e le stanze d’oro del Palazzo reale. Questa piccola fuga familiare avrebbe dovuto organizzarla Mister I. “Ho affittato la casa. A tutto il resto puoi pensare tu?” “Certo. Tranquillissima”. Ma in realtà Mister I non ha pensato a nulla. E ci siamo ritrovati in nove allo stato brado in una città prenotatissima ovunque. All’inizio mi sono molto arrabbiata. Poi ho pensato che ero in vacanza e non potevo rovinarmela per colpa di un marit ..read more